Unexpected Blue Theory: 5 idee per rivoluzionare un interno con un colore brillante
Secondo una teoria che arriva dal mondo della moda, inserire anche solo un dettaglio cobalto a contrasto con il resto del contesto sarebbe vincente
L’hanno chiamata Unexpected Blue Theory e inizialmente riguardava le cose di moda. Passare al mondo dell’interior design è stato un attimo, e così in molti si sono resi conto di qualcosa che i più attenti sapevano già da tempo. Cioè che l’inserire un dettaglio blu, in particolare un blu tendente all’elettrico, in un contesto in cui apparentemente questo colore non c’entra ha effetti dirompenti sulla percezione visiva e, quindi, anche sull’impatto dell’insieme. Da una parte quello di un outfit, dall’altro quello di un interno.
Per sperimentarlo è sufficiente notare quanto basti un oggetto color cobalto a catalizzare l’attenzione, passando avanti a qualunque altro tono più neutro o chiaro. Di base, tale effetto è ottenuto anche dal rosso e dal giallo, da quegli altri due primari cioè all’origine di ogni teoria del colore. Nel caso dell’oltremare, il successo è favorito anche dalla versatilità di questa cromia, tra le più studiate anche in psicologia per la capacità che avrebbe di trasmettere calma, pace e stabilità.
Dove applicare la Unexpected Blue Theory
Se poi lo inseriamo in un contesto in cui risulta, appunto, inaspettato, ecco che anche la sua azione sulla psiche risulterebbe dirompente. Nel campo dell’interior design lo si può apprezzare soprattutto in ambienti minimalisti, dominati per il resto da tonalità sobrie e da linee essenziali. Un oggetto, una parete, un mobile o anche solo una decorazione cobalto salta subito all’occhio, ridefinendo proporzioni ed equilibri. E regalando un carattere un unico allo spazio nel quale è inserito.
Più in generale, in un interno dominato da cromie calde la nota blu avrebbe un’azione pacificante, tranquillizzante, in uno invece in cui i colori sono freddi, la vitalità di questa tonalità regalerebbe al tutto una energia inattesa. A tutto vantaggio anche delle soluzioni di arredo fino a quel momento meno coraggiose.
Coffee Break
I frontali blu elettrico di Plum Living rendono speciale l’angolo cucina dell’ufficio-showroom di Agence Marn. Mettendo in risalto l’eleganza minimalista dell’insieme, dominato da linee arrotondate e colori neutri.
Rivoluzionario
Sgabelli, pouff, bancone. Perfino il lavandino era blue Klein nel cafè di Crosby Studios, tra gli spazi di 3537 in un palazzo parigino del XVII secolo. Ora quell’avventura di Dover Street Market Paris nel cuore del Marais è terminata, ma la strada è segnata…
Psichedelico
Qui non si parla di un singolo mobile, né di una sola parete. È infatti un intero bagno a puntare sul blu China nel progetto proposto da Ismael Medina Manzano a San Sebastian. Trasformando una stanza di servizio in una esperienza psichedelica. Foto di Hiperfocal.
Meglio del caffè
E se a scegliere il blu oltremare fosse tutta la cucina? Dona una sferzata di energia senza pari la soluzione adottata da Space Factory, resa ancora più intensa dal contrasto con il bianco delle pareti e le cementine B&W in terra. Foto di Hervé Goluza.
Come un quadro
Nel Projet Lemaître di Atelier Germain il blu deve vedersela con altri colori piuttosto agguerriti. Primo tra tutti il giallo. Ciò che consente una serena convivenza è la base candida dei muri, su cui quel profilo cobalto risalta come un quadro. Foto di Laura Jacques, styling di Christine Pirot Hébras.
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