Arredare casa con l’arte: la ricetta della felicità di una coppia belga in una villa di 260 metri quadri
Nel cuore di Malines, Eline e Nikki hanno trasformato un antico edificio in un nido accogliente dove dipinti e sculture convivono con pezzi iconici di design
Arredare casa con l’arte senza trasformarla in museo è possibile. A dimostrarlo è la villa dove Eline e Nikki vivono con il figlioletto Abel, nel cuore della città belga Malines. Risalente ai primi del Novecento, la casa sarebbe già in sé notevole, con i suoi 260 metri quadri, le vetrate colorate e i pavimenti in legno e cotto. Le sue abitanti vi hanno aggiunto la loro passione per l’arte e il design, facendovi convivere opere di autori contemporanei e pezzi iconici d’arredo, creazioni personali e mobili vintage. Il risultato è un’ode al massimalismo, senza esibizionismo ma con tanto amore per ogni singolo elemento scelto.
La creatività è essenziale per arredare casa con l’arte
Se fare l’elenco degli artisti è qui impossibile – e faremmo torto a chi non è citato – quello dei brand e dei negozi di design è comunque lungo. Il salone per esempio trova spazio un po’ per tutto, dal grande divano a elle di Fést al patchwork di dipinti, opere grafiche e in 3D appese alla parete, con la sospensione della serie Arrangements di Flos che pende dall’alto. Superato il varco sotto i vetri piombati, l’attigua sala da pranzo è ugualmente piena zeppa di opere d’arte, sui muri quanto sul tavolo rosso circondato da sedie rigorosamente spaiate. Qui i marchi vanno da &Tradition a Ikea, da Seletti a Ferm Living, brand della libreria traboccante di volumi.
La cucina, in origine collocata su un piano intermedio, è stata costruita ex novo al piano terra. Perfetta espressione del gusto delle padrone di casa, è stata progettata in collaborazione con oskar de roover objects e realizzata da Atelier Welleman. Vi convivono frontali rosa e isola vinaccia, armadiature giallo pulcino e piastrelle rosse di Palet. E se una impiallacciatura dalle nervature scure su base neutra di Alpi fa da sfondo a libri e sculture in ceramica, la sommità del mobile è percorsa da una serie di specchi che moltiplica lo spazio.
La camera padronale è nel sottotetto e ne sfrutta non solo i soffitti spioventi, ma anche i muri in mattone verniciati di bianco. Anche qui la metratura è generosa e consente di ruotare sia i mobili sia i pezzi della collezione d’arte delle padrone di casa. Tra i pezzi stabili, il letto di suite702 e il divano Togo di Ligne Roset. Viola e coccolosa, la storica seduta si trova al momento sotto un lucernaio e forma con la chaise longue LCP giallo fluo di Kartell e lo schermo TV un accogliente angolo relax. Occupato spesso e volentieri dal piccolo Abel…
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