L’ex casa di René Magritte a Bruxelles ospita oggi una famiglia di 5 persone, ma la magia del maestro surrealista non l’ha mai abbandonata
Questa fascinosa villetta anni Trenta è stata ristrutturata tenendo conto delle esigenze della vita contemporanea ma conservandone gli elementi storici e il fascino senza tempo
Abitare a casa di René Magritte. Non è da tutti poter vantare un così illustre predecessore. Questo però è quanto possono fare i proprietari di questa residenza di Bruxelles, la villetta anni Trenta dove l’artista surrealista aveva vissuto gli anni dal 1955 al 1960. Al pari del suo celebre inquilino, la cui genialità si celava dietro a un’apparenza piuttosto tranquilla, fatta di abito scuro e bombetta non troppo diversi da quelli degli uomini da lui ritratti, anche questa dimora aveva in origine un aspetto piuttosto borghese.
Un restyling radicale eppure rispettoso
Acquistata nel 2011 dagli attuali proprietari, li aveva accolti con docilità per circa un decennio prima di far sentire le proprie ragioni. Giunte sotto forma di una infiltrazione in una delle camere del primo piano. Di qui, l’urgenza di un intervento. E, insieme, di un restyling, radicale e morbido insieme. Autrice di questa rivoluzione gentile è stata Julie Lacour, titolare dell’omonimo studio di architettura di interni con sede a Parigi e nella capitale belga. È grazie a lei che questa fascinosa dimora ha potuto vestire nuovi abiti senza nulla perdere della sua identità. Anzi.
Tutti gli elementi storici sono stati conservati e messi in risalto dagli interventi della progettista. Le candide stanze dai soffitti decorati e i pavimenti in parquet e terrazzo hanno accolto mobili su misura e pezzi di design contemporaneo che, se da una parte ne sdrammatizzano il rigore, dall’altra ne fanno risaltare la bellezza senza tempo. Del resto, nonostante l’illustre ex abitante, che qui pure lavorò, questa casa non ha nulla del museo. Ripensata per accogliere la vita di una famiglia di 5 persone, ha guadagnato nuovi spazi e ne ha resi più fruibili altri.
La magica atmosfera di una villetta anni Trenta
Sviluppata su tre livelli, di cui uno mansardato, la casa concentra la zona giorno al pianterreno. Qui l’ampia e semplice hall dalle candide pareti pannellate e il pavimento in graniglia conduce da una parte a sala, studio e zona pranzo e dall’altra a cucina, vestibolo e bagno. Introdotto da vecchie porte a vetri installate ex novo, lo studio è dominato da un’alta libreria ridipinta, al pari del muro, in una profonda tonalità navy, la tonalità Hague Blue di Farrow&Ball.
A tutta parete, affianca il camino d’epoca con annesso specchio dalla cornice dello stesso colore. Ingresso e salone, con annessi zona pranzo e studio, sono gli ambienti dove è più evidente la compresenza di stili ed epoche. E la semplicità di sedute moderne foderate in velluto attualizza il contesto storico, addolcendone la severa eleganza fatta di ampi archi, raffinate modanature e ampi bow window.
La cucina guarda il giardino, la camera il cielo
L’ampia cucina affacciata sul giardino brilla di luce propria, accentuata dai mobili chiari e dalle loro forme morbide che la accolgono voluttuose. Dotata di un’isola centrale dalla forma essenziale e di una armadiatura in legno chiaro altrettanto lineare a tutta parete, riserva ai pasti quotidiani un angolo con tavolo e panchetta imbottita accanto alla vetrata scorrevole.
Tornando nella hall, una scala in legno dalla linea classica conduce al piano superiore e al sottotetto, riservati rispettivamente alle tre camere dei figli e a quella dei genitori. Nella mansarda, la camera padronale creata ex novo sembra una capanna di lusso nella giungla, con il soffitto spiovente e la carta da parati dai motivi tropicali Tana di Ananbô.
Dotata di un angolo studio illuminato da una lunga serie di lucernai, la stanza da letto matrimoniale accoglie una scrivania arrotondata che si integra perfettamente con i mobili bassi dotati di ampi cassetti e con il top realizzato nello stesso legno chiaro.
Foto di Sophie Lloyd
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